Innsbruck – Giorno 5

La giornata inizia, come sempre, di buon ora. Facciamo un giretto intorno all’hotel per fare la pipì.


Uno schizzetto qui, uno schizzetto lì.

Mi ritengo soddisfatto della mia opera mattutina anche se avrei voluto intrattenermi un po’ di più, ma Iaia vuole andare a fare colazione. Mentre lei mangia io mi faccio due chiacchiere con i vicini di stanza sul balcone. Parlano solo tedesco quindi preferiscono conversare con me quando non c’è Iaia…
Stamattina si torna ad Innsbruck. Prendiamo l’autobus dove tutti mi guardano sempre sorpresi per come sono ligio a restare seduto sulle gambe di Iaia e non dar fastidio. Non sanno che lei prima di partire mi riempie la testa: “mi raccomando, fai il bravo cagnolino, non dare fastidio, non leccare tutti” e io a lei: “mi raccomando, non ti sentire male, non vomitare, non farmi fare figure, non ci facciamo riconoscere”.

Arriviamo al centro di Innsbruck ed anche se ormai lo conosco, resto comunque affascinato.

Giriamo per le stradine, compriamo qualche souvenir, facciamo una passeggiata al parco

E poi… Iaia si mette in testa che vuole comprarmi un cappellino tirolese alla Peter di Heidi


Ora voi non la conoscete…ma quando si mette in testa una cosa è più cocciuta di un mulo. Io provo a farle capire che non metterò mai una cosa del genere, ma nulla…
Mi costringe a girare tutti i negozi del centro e in tutti ha la stessa reazione…scoppiano a ridere e le dicono di non averne. Una signora addirittura le dice ridendo: “ma non vuole metterglielo sul serio?!” Credo che racconteranno per lungo tempo l’aneddoto della pazza, del povero cane e del cappello…
Ma gironzolando per le vie del centro…

Cosa vedono i miei occhi… Il mio cuore batte all’impazzata… Mia cara Fräulein…


Si, insegnami il tedesco e io ti riempio di baci…

Oh ma cosa vedo lì… Strudel, tanti strudel…


Appena si distraggono ne agguanto uno e scappo!


Dopo aver girato e girato e ancora girato…

Ci fermiamo su una panchina e mentre Iaia decide dove mangiare io ne approfitto per riposare


Se capitate ad Innsbruck fermatevi a mangiare qui


Un posto davvero carino e si mangia bene. Il mio pranzo


Quello di Iaia

Sono seduto sulla panca accanto a lei e stiamo mangiando

Ma inizio a piangere… Lei cerca di tranquillizzarmi dicendomi di stare buono e continua a mangiare. Niente, io continuo a piangere. Finché, all’improvviso, la signora del tavolo vicino si alza e inizia a sbraitare contro Iaia in tedesco… Lei non capisce un tubo ma quando la signora mi arriva vicino, si abbassa a prendere qualcosa da terra e mi mette tra le zampette un pezzo di salsiccia, capisce cosa sta succedendo… Mi era caduta… La signora va via continuando ad inveire contro Iaia… Credo le stesse dicendo: “Cretina piange perché gli è caduta la salsiccia” Io molto soddisfatto mangio con gusto il pezzettino di salsiccia e me la rido sotto i baffi.
Torniamo in hotel a riposare un po’. Io ronfo sereno mentre Iaia va in piscina


Al suo ritorno mi racconta che non era neanche arrivata quando un signore panzuto la ferma e comincia a dirle qualcosa, ma lei non capisce allora il signore inizia a fare gesti e ad abbaiare…le stava chiedendo dov ero io… hahaha
Dopo una bella dormita usciamo a fare una passeggiata. Come ormai tutti i pomeriggi prendiamo l’autobus che ci porta a due chilometri dall’albergo e poi scendiamo a piedi


La cena di Iaia conferma che la cucina non è il punto forte di questo hotel… Commentate voi

Tutte la sera al tavolo accanto Iaia si siede una signora che noi chiamiamo “Signora Minu’” (dal cartone animato). Una signora minuta, molto discreta e dal viso dolce. Abbiamo fatto, anzi ho fatto, la sua conoscenza ieri sera.
Mentre Iaia sta prendendo il pane, torna al tavolo e se la trova lì. Pensa “cosa vorrà la signora ora”. Lei con una voce delicata delicata le chiede tra quanto mi porterà a fare la passeggiatina serale. Iaia stupita non sa cosa rispondere visto che deve ancora cenare. La signora con un leggero sorriso le dice di non preoccuparsi che avrebbe aspettato all’ingresso per vedermi…
Cosa faccio alle donne non so…
Fatto sta che la dolce nonnina è lì ad aspettarmi quando Iaia mi porta fuori. Io mi faccio accarezzare e le do tante leccatine e lei va via contenta…
Torniamo in stanza, si sentono tuoni in lontananza, speriamo rinfreschi un po’ perché oggi è stata una giornata davvero calda


Notte notte!!!

 

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