Alfredo al lago

Quella mattina si erano dati appuntamento presto, li attendeva una lunga giornata… Alfredo e Lisa si incontrarono, come sempre, sul ramo della grossa quercia che ospitava la casetta di Alfredo.

Lisa indossava un cappellino con un fiocco rosa che svolazzava fin sopra la sua bellissima codina, mentre Alfredo aveva messo le sue bretelle preferite, azzurre con i gancetti blu e un piao di pantaloni corti con il risvolto ai bordi. Le bretelle erano state un regalo del suo papino per il suo compleanno insieme ad un nuovo libro che era andato ad aggiungersi alla sua collezione. Alfredo amava tanto leggere durante le fredde giornate invernali, accoccolato nella sua poltrona accanto al camino.

La signora Marta e suo marito Giorgio, la famiglia scoiattoli che abitava sul ramo inferiore, stavano spazzando via le foglie accumulate dal vento davanti il loro portoncino. 

Lisa e Alfredo li salutarono con allegria passando loro accanto. La calda brezza mattutina inondava il prato dei profumi della primavera e tutti sembravano indaffarati nelle pulizie di casa.

Saltellando e canticchiando, Alfredo e Lisa si avviarono per la stradina che portava al lago, la piccola rondinina stava raccontando al suo amichetto nella bella serata trascorsa ad ascoltare i racconti del vecchio Signor Gigetto, quando da un cespuglio sbucò Carletto con in una mano una lunga canna da pesca e nell’altra un cestino da cui uscivano ami di tutte le dimensioni e colori.

Carletto era un giovane rospo grassottello, con delle folte sopracciglia e paffute guance rosse. Indossava una salopet verde scuro che lo faceva sembrare ancora più paffuto e tanto tanto buffo.

Il giovane rospetto si fermò a salutare i due amici ma Lisa incuriosita dallo strano abbigliamento di Carletto, si affrettò a domandare:

“Ciao Carletto, dove vai così di corsa?”

“Cara Lisa sto andando al lago a pescare e devo sbrigarmi per prendere il posto migliore, quello vicino alla diga di tronchi, li ci sono pesci grandi grandi e spero di fare un grosso bottino oggi”

Alfredo disse: “possiamo farti compagnia e guardarti mentre peschi?”

Carletto: “certo, sarà bello stare tutti insieme, ma mi raccomando non dovete fare rumore altrimenti i pesci si spaventeranno e scaperanno via e noi torneremo a casa a mani vuote”

I tre amici si incamminarono insieme per il sentiero che portava al lago. Oltrepassarono la fattoria dove viveva la bellissima oca Isabella, anche li sembravano tutti indaffarati nelle pulizie primaverili, nel cortile svolazzava il bucato appena steso e un odore li fresco si diffondeva ovunque. Le finestre erano tutte aperte alla fattoria e cinque piccoli anatroccoli giocavano allegri mentre nonno Mario sistemava una staccionata. Tutti salutarono i tre amichetti vedendoli passare.

Il sole era quasi alto nel cielo, quando arrivarono al bordo del lago, nei pressi della piccola diga, proprio nel punto indicato da Carletto. I rami di un maestoso salice piangente incorniciavano le acque azzurre coperte qua e la da bellissime ninfee.

Mentre Lisa immergeva le sue piccole e delicate zampette nelle limpide acque del laghetto, per rinfrescarsi dopo la lunga camminata, Alfredo sistemava la copertina su un ramo e Carletto tutto l’occorrente per la pesca.

Quando Carletto ebbe finito la preparazione, si posizionò con la canna da pesca tra le manine ciocciottelle e con un movimento esperto fece volare l’amo disegnando un grande cerchio in aria e ricadendo dritto al centro del lago. Poi si rivolse agli amichetti e gli face segno di non far rumore. I due si erano appollaiati sopra la copertina su uno dei rami che sporgeva sul lago e osservavano il piccolo amo che si immergeva in cerca di qualche grosso pesciolino.

Mentre Lisa e Alfredo sonnecchiavano sul ramo e Carletto era intento a guardare i signori castori al lavoro alla diga di tronchi, il piccolo amo della canna da pesca iniziò a muoversi. Carletto afferrò la canna con entrambe le mani e cercò di tirare su piano piano.

In lontananza, nel lago azzurro vide un grosso pesce che muoveva la cosa da una parte all’altra attaccato al suo amo. Tirò ancora e ancora e quando pensava di avercela fatta…una piccola mosca si posò sul becco di Lisa che dallo spavento butto un grande urlo e andò a sbattere contro Alfredo che barcollò, perse l’equilibrio cadde dritto dritto in acqua proprio davanti a Carletto, inondandolo di schizzi e facendo scappare il grosso pesce.

I due, tutti bagnati, scoppiarono in una grossa risata e iniziarono a giocare schizzandosi e tuffandosi nel laghetto. Anche Lisa si unì a loro e in breve tempo i tre amici si ritrovarono zuppi come piccoli pulcini ma tanto felici e divertiti.

Alla fine stremati dalle risate e senza aver preso neanche un pesciolino tornarono alle loro casette.

Un’altra meravigliosa giornata era finita e con ancora un grande sorriso stampato sul visino, si addormentarono al chiarore della luna che spiava dalla finestra, sicuri che una nuova avventura li attendeva il giorno successivo.

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